lunedì 13 febbraio 2012

OGNI MATTINA A JENIN di S. Abulhawa

Queste sono le prime dieci righe di :


Amal avrebbe voluto guardare meglio negli occhi del soldato, ma la bocca del fucile automatico contro la fronte non glielo permetteva. Era sufficientemente vicina per vedere che portava le lenti a contatto. Si immaginò il soldato curvo sullo specchio che infilava le lenti negli occhi prima di vestirsi e andare a uccidere. Che strano, pensò, quello che ti viene in mente tra la vita e la morte. 
Si domandò se i soldati si sarebbero dichiarati pentiti dell'uccisione "accidentale" di una cittadina americana. O se la sua vita sarebbe finita nel marasma del "danno collaterale".



Nessun commento:

Posta un commento