La posta giaceva sul tavolo della prima colazione. Una notevole pila di lettere, perché avendo Leonida da poco festeggiato il suo cinquantesimo compleanno arrivavano ancora ogni giorno gli auguri dei ritardatari. Leonida si chiamava proprio Leonida. Per quel nome opprimente non meno che eroico poteva dir grazie a suo padre, che a parte questa eredità, da povero insegnante di ginnasio qual era, non gli aveva lasciato altro che un'interna collezione di classici greci e latini, nonché dieci annate dei "Tubinger altphilologische Studien".
trad. R. Colorni
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